La cura di sé, è forse l'unico ambito in cui abbiamo vero potere, uno dei pochi aspetti che ci permette di essere artefici del nostro destino. E, se ci concentriamo sulla prevenzione primaria, nutriamo, ripuliamo il terreno e rafforziamo le difese immunitarie, creiamo un ambiente sfavorevole ai virus, oltre che migliorare la nostra salute.
Le fonti di informazione parlano di aumento dei contagi, di una nuova ondata in autunno, si dice che i giovani siano i più colpiti, si fa cenno a comportamenti sconsiderati adottati durante l'estate: assembramenti, non corretto uso degli strumenti di protezione, ritorno alla normalità, come se tutto fosse passato. Sicuramente il virus, come dicono molti esperti, è mutato tante volte, si è indebolito e lo si vede dal fatto che i ricoveri in ospedale sono in numero ridotto e molti sono i positivi asintomatici, ma nonostante questo ci sono Paesi, come la Francia, in cui si inizia a prospettare un nuovo lockdown e molti aspettano con ansia l'uscita del vaccino, rispetto a cui, oltretutto, si fronteggiano posizioni controverse, che provengono da voci autorevoli, che rendono difficile orientarsi e prendere la decisione se vaccinarsi o meno.
Ma possiamo affidare le nostra salute a un vaccino o al distanziamento sociale?
D'altronde viviamo sempre sotto il costante rischio di essere 'attaccati' da virus e molti di essi sono già dentro o sempre intorno a noi. Pensiamo per esempio al papilloma virus, all'herpes semplice, all'AIDS, all'influenza.
Ogni anno c'è un nuovo vaccino influenzale e ne vengono somministrate milioni di dosi, per quanto la sua efficacia oscilli tra il 40 e il 70%; la ricerca di un vaccino per l'AIDS impegna ricercatori e ingenti somme da anni; la mononucleosi è riscontrabile nella maggior parte della popolazione, ma pochissimi si ammalano; diversi ceppi di corona virus sono presenti nelle influenze stagionali, ma compaiono, scompaiono e mutano, come potrebbe fare il covid 19 e non avere bisogno di un vaccino, come è stato per la peste del XIV secolo.
Presi dalla paura di essere contagiati, non ci stiamo forse dimenticando del fatto che la vera protezione contro la malattia sta nel rendersi forti?
Pochi parlano di prevenzione primaria, pochi consigliano di rafforzare le difese immunitarie e danno indicazioni rispetto a come farlo. Eppure è efficace, gratuita, senza controindicazioni e, se non viene applicata, si creano disfunzioni del sistema immunitario, le cui cause possono essere riassunte in tre:
1.Biologica, legata a un'alimentazione e a uno stile di vita scorretto (riposo insufficiente o eccessivo, cibi conservati, ricchi di grassi saturi, sale e zuccheri raffinati, troppi prodotti animali e da forno; mancanza di esercizio fisico, di sole e aria aperta)
2. Psicologica, correlata a una gestione scorretta delle emozioni: messaggi che creano panico, alimentano la paura della malattia, della morte, di uscire, del contatto, delle relazioni, di cui la vita delle persone si nutre; condizioni che implementano i conflitti e l'isolamento.
3. Ambientale: inquinamento degli elementi in cui la nostra vita è immersa (aria, acqua, terra …); inquinamento chimico da farmaci e vaccini; inquinamento elettromagnetico da cellulari, computer, modem, wifi, fino ai 5G.
Il lockdown, per la maggior parte delle persone, è stato devastante da tutti i punti di vista, infatti molti hanno accentuato uno stile di vita alterato: hanno ecceduto con il cibo e lo hanno usato in modo compensativo, hanno aumentato il fumo o altre dipendenze, con l'illusione di controllare l'ansia, non hanno fatto esercizio fisico. D'altronde non si poteva uscire neppure a camminare, a meno che non fosse per svolgere attività indispensabili. Sono stati reclusi e non hanno avuto contatto con la natura.
Alcuni, per fortuna, hanno preso maggior contatto con se stessi, hanno rallentato i ritmi, hanno ascoltato le loro esigenze, si sono presi cura della loro salute in senso ampio. Hanno riscoperto il valore delle piccole cose e si sono ripresi il tempo della cura del corpo, della mente e dello spirito.
E, la cura di sé, è forse l'unico ambito in cui abbiamo vero potere, uno dei pochi aspetti che ci permette di essere artefici del nostro destino. Se ci concentriamo sulla prevenzione primaria, nutriamo, ripuliamo il terreno e rafforziamo le difese immunitarie, creiamo un ambiente sfavorevole al virus, oltre che migliorare la nostra salute.
Spesso pensiamo alla salute come a una condizione che si ha o non si ha, un qualcosa di statico. In realtà è una direzione, un qualcosa che continuamente si modifica (che perdiamo, recuperiamo, manteniamo), in quanto ogni giorno andiamo verso il benessere o lontano dal benessere, lo implementiamo o perdiamo, in relazione alle scelte di vita che facciamo.
Si può dire che ognuno di noi abbia ricevuto dai propri genitori una certa 'condizione di benessere' (DNA, malattie ereditarie) e che sia in suo potere migliorarla o peggiorarla.
Spesso ci preoccupiamo della nostra salute quando stiamo male, quando abbiamo bisogno di recuperare, mentre difficilmente ci chiediamo cosa possiamo fare per rimanere in una condizione di benessere.
In passato si faceva riferimento a semplici efficaci regole per mantenerlo: colazione abbondante, cena leggera, attenzione alla masticazione, esercizio fisico e vita all'aria aperta; ora viviamo e lavoriamo in luoghi chiusi, stiamo tante ore fermi in piedi o seduti, facciamo colazioni leggere e veloci e cene abbondanti e sempre più tardi la sera e quindi più vicine al momento del sonno, quando da più parti ci arriva l'indicazione di andare a dormire leggeri e aumentare il tempo di digiuno tra la cena e la colazione.
L'invito è quello di occuparsi ogni giorno di mantenere il nostro benessere. Un piccolo sforzo quotidiano che riduce il rischio di ammalarsi e dover fare grandi sforzi per recuperare la salute, in quanto in molti casi le malattie a cui andiamo incontro sono gravi e, occuparsi della salute quando una malattia è conclamata, è come scavare un pozzo quando si ha sete.
Anche le difese immunitarie sono da considerarsi una direzione, piuttosto che una condizione statica. Vanno nutrite, coltivate.
Da qualche anno si sta diffondendo la visione interessante che la salute sia una condizione di equilibrio tra energie, mentre la scienza della nutrizione ha sempre visto solo la parte fisica del cibo, la materia di esso, costituita da carboidrati, proteine, grassi, vitamine, oligoelementi …
Tale visione pone l'attenzione sull'effetto energetico del cibo e classifica i diversi alimenti sulla base dell'effetto che producono nel corpo: contraente, eccessivamente riscaldante (prodotti da forno, prodotti animali, in particolare carne, uova e formaggi stagionati) o espansivo, indebolente, raffreddante, che crea fragilità nei tessuti (prodotti raffinati, tropicali o comunque fuori stagione, surgelati, OGM, latticini, formaggi freschi, olio crudo, frutta cruda, estratti di frutta, tanto decantati per le proprietà benefiche).
Nell'arco di 70 anni si è persa anche in Italia la buona e sana dieta mediterranea, che si basava su primi piatti e contorni, costituiti per la maggioranza da cereali integrali in chicco, verdure locali e stagionali, legumi, semi oleosi, frutta e saltuariamente prodotti animali o derivati.
Inoltre molte persone non cucinano o perché non sanno farlo, o perché non hanno tempo o semplicemente voglia e acquistano cibi già pronti, ricchi di grassi saturi, sale, conservanti e non considerano il fatto che cucinare è un'alchimia, in quanto trasforma la qualità degli alimenti e li adatta alla stagione.
Eppure sia in Occidente, sia in Oriente, già nei tempi antichi, il ruolo dell'alimentazione per preservare la salute era tenuto in grande considerazione.
Già Ippocrate consigliava di fare del cibo la propria medicina, accompagnato dalla cura del corpo (attraverso lo sport e le terme) e dello spirito (attraverso il teatro e la pratica religiosa).
E già in Oriente la medicina tradizionale, quella cinese, quella ayurvedica e la macrobiotica ponevano attenzione all'energia. In particolare la macrobiotica faceva riferimento a un'energia primordiale ereditaria, una specie di riserva energetica che ognuno riceve in dono alla nascita e può implementare o diminuire, fino a esaurire, a seconda dello stile di vita.
Ma come possiamo orientarci per creare sempre maggior equilibrio nel corpo e rinforzare le difese immunitarie?
La macrobiotica, alle cui indicazioni si stanno allineando anche molti medici occidentali, consiglia di mettere al centro della vostra alimentazione proprio gli alimenti da cui ci siamo attualmente allontanati: i cereali integrali, i legumi e le verdure, in quanto oltre a fornire tutte le sostanze nutritive di cui abbiamo bisogno, i primi due, essendo chicchi, con la forza di germogliare, conferiscono forza, mentre le verdure danno elasticità.
Inoltre, essendo l'intestino uno degli organi centrali per quanto riguarda le difese immunitarie, è importante che svolga correttamente le sue funzioni di assorbire le sostanze nutritive ed espellere scorie e tossine, per evitare che i globuli bianchi e i linfociti siano insufficienti e deboli.
Per fare in modo che l'intestino stia bene occorre evitare che si creino accumuli di grassi saturi (contenuti in carne, formaggi, uova), di glutine e zuccheri che creano infiammazione e inibiscono l'assorbimento del cibo. Infiammazione che poi si espande agli altri organi e, l'infiammazione cronica, rappresenta l'anticamera delle cosiddette malattie del benessere.
Per avere un intestino pulito dobbiamo fare ricorso al mondo vegetale (alle fibre contenute in verdura, cereali, legumi, frutta), alla masticazione (non dimentichiamo che il meridiano dell'intestino passa tra i denti) e al movimento, anche solo 30' al giorno di camminata. E, con difese immunitarie forti, non combattiamo solo i virus, ma anche i tumori, vera pandemia dell'epoca moderna.
Una volta ridotti gli alimenti che danneggiano e indeboliscono il vostro corpo si può fare spazio ad altri cibi specifici come il riso integrale e il grano saraceno (due cereali con proprietà antiinfiammatorie), il miglio che nutre la milza, che drena e asciuga i liquidi in eccesso nel corpo e crea condizioni favorevoli alle difese, le verdure, in particolare le radici che rafforzano e le verdure dolci ben cotte.
Anche gli stili di cottura sono importanti: in questi casi occorre privilegiare quelle lunghe e forti, per ottenere piatti dolci, caldi e cremosi.
E poi è sempre utile ricordare che il benessere non si può rappresentare con una linea retta, piuttosto una spirale, una direzione volta ad armonizzarci con l'ambiente e la natura intorno a noi.
Natura da cui siamo sempre più isolati. Infatti sempre più si vive chiusi in scatole: case, scuole, ospedali, palestre, piscine, procreazione assistita e si muore in scatole. Usciamo dalle scatole!
Mariella Lajolo